Bianca come i finocchi in insalata

Bianca non è più giovanissima. Non è bella. Non è ricca (subaffitta una stanza con uso cucina dall’odiosa e prepotente Signora Rizzotto). E probabilmente non è mai stata particolarmente amata o capita.
Oggi però si sente amata dal Signor Direttore, il suo Antonino, Preside della scuola elementare in cui Bianca insegna.È grazie a lui che Bianca sta vivendo una seconda giovinezza fatta di entusiasmi, farfalle nello stomaco, rinnovata passione per l’insegnamento (“io sono un pilastro della società”).
Tuttavia fin dalle primissime battute del testo si avverte che qualcosa non va, che qualcosa di morboso aleggia nell’animo di Bianca e cresce di ora in ora, alimentato dall’interminabile attesa dell’amante che tarda a raggiungerla o dalla mancanza di rispetto che la sua classe sembra riservarle.
Il disagio aumenta e con esso un malessere fisico che Bianca cerca di negare a se stessa, e che contribuirà in maniera determinante al crollo nervoso che sopraffarà Bianca.

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